#Brief B Accordo Pelagos - per il Santuario dei Mammiferi Marini

BRIEF B proposto da Accordo Pelagos per il Santuario dei mammiferi marini

Proposto da Accordo Pelagos per il Santuario dei Mammiferi Marini

1) Cliente: Segretariato permanente dell’Accordo Pelagos

L’Accordo Pelagos per la creazione di un Santuario per i mammiferi marini nel Mediterraneo viene sottoscritto da Francia, Italia e Principato di Monaco nel 1999 ed entra in vigore nel 2002.

L’Accordo mira a promuovere, tra i tre Paesi firmatari, azioni concertate armonizzate per la protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat contro tutte le eventuali cause di disturbo quali inquinamento, rumore, cattura e ferite accidentali, perturbazioni, ecc. È l’unica area marina internazionale dedicata alla protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat nel Mar Mediterraneo. Nel 2001 il Santuario Pelagos è diventato “Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea” (ASPIM) nell’ambito della Convenzione di Barcellona. Questa area marina ha una forma romboidale e lambisce le coste di tre Stati: Francia (Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Corsica), Principato di Monaco, Italia (Liguria, Toscana e Nord della Sardegna) https://pelagos-sanctuary.org/it/

2) Campagna “Santuario Pelagos, area marina del Mediterraneo dedicata alla protezione dei mammiferi marini” Diventa Ambasciatore Pelagos. Sostieni il Fondo Volontario Pelagos.

3) Posizione attuale

Otto specie di cetacei vivono regolarmente nel Santuario Pelagos e la Foca monaca può essere avvistata occasionalmente. Dalla comune Stenella striata, delle dimensioni di un paio di metri, fino al secondo animale più grande della Terra, la Balenottera comune che può arrivare a oltre 20 metri di lunghezza. Dalle specie più costiere e facili da incontrare, come il Tursiope, a quelle più elusive, come lo Zifio che raramente si osserva in superficie dopo le lunghe immersioni fino a 3.000 metri. Dal più grande cetaceo con denti, il Capodoglio, che si nutre di grossi calamari in profondità, al Globicefalo riconoscibile dalla testa globosa prominente. Dal Delfino comune, ormai diventato raro a dispetto del suo nome, con la caratteristica livrea a clessidra, al Grampo il cui corpo è cosparso di cicatrici chiare segno di interazioni sociali e schermaglie amorose.

Queste specie di cetacei sono soggette a minacce che sempre più minano la coesistenza tra i mammiferi marini e le attività antropiche. Lo sviluppo delle attività commerciali ed industriali, l’intensificazione dell’urbanizzazione, i livelli di pesca eccessiva sulle prede dei mammiferi marini, l’intensificarsi del turismo e del traffico marittimo, l’inquinamento chimico e biologico, sono solo alcune delle pressioni che possono portare a disturbo, stress, modifiche di comportamenti migratori e riproduttivi ma anche a potenziali malattie e morte.

In un quadro così complesso è emersa la necessità di una struttura in grado di coordinare gli sforzi di governo, la ricerca scientifica e le attività di sensibilizzazione.

In questo contesto, l’Accordo trilaterale serve a garantire una governance efficace attraverso il coordinamento internazionale e il coinvolgimento di tutte le parti interessate: le Parti quali autorità decisionali a livello nazionale, il Segretariato permanente quale organo amministrativo che assiste le Parti nel coordinare i loro sforzi e stimolare l’impegno degli utenti del mare, dei rappresentanti del settore privato, delle ONG ambientali locali e internazionali, dei ricercatori, delle autorità locali e dei cittadini.

In seno all’Accordo, il Comitato scientifico e tecnico (CST) è l’organo consultivo che realizza e/o esamina i risultati delle valutazioni scientifiche sullo stato di conservazione dei mammiferi marini e presenta raccomandazioni sugli aspetti tecnici, giuridici e scientifici dell’Accordo e sulla sua attuazione.

Dalla firma dell’Accordo ad oggi, sono state adottate svariate misure e messe in atto varie iniziative mirate alla tutela dell’Area, quali leggi e linee guida per la protezione della biodiversità marina locale come ad esempio la messa al bando a livello internazionale delle reti da posta derivanti e a livello nazionale (per la Francia e l’Italia) delle gare nautiche di imbarcazioni veloci a motore e delle prospezioni geosismiche, nonchè restrizioni sul trasporto marittimo di sostanze pericolose e sulle distanze da rispettare nell'osservazione dei cetacei.

Garantire uno stato di conservazione favorevole dei mammiferi marini, proteggendo le loro popolazioni e i loro habitat dagli impatti negativi diretti e indiretti delle attività umane all’interno di un’area fortemente antropizzata, a vocazione turistica e commerciale/portuale, richiede che ci sia consapevolezza e partecipazione da parte di tutti i soggetti che insistono sulla “risorsa”.

Il piano di gestione 2022-2027 richiama ad un maggior coinvolgimento degli stakeholder attraverso un approccio partecipativo. Affinché si arrivi a raggiungere l’obiettivo del buono stato di conservazione, tutti gli elementi del sistema devono fare la propria parte ed essere, come tali, fautori del suo successo.

In particolare, una maggior consapevolezza da parte dei diportisti relativamente alle attenzioni da avere in caso di incontro in natura con i mammiferi marini può evitare di provocare, anche inconsciamente, disturbo e modifiche temporanee dei loro comportamenti. Per questo motivo è stato stilato dagli Accordi Pelagos e ACCOBAMS un Codice di buona condotta con semplici regole da applicare in mare. Il Codice definisce come osservare i mammiferi marini nel modo più discreto possibile al fine di evitare qualsiasi perturbazione del loro comportamento (ridurre la velocità a 5 nodi, non avvicinarsi a meno di 100m dall’animale, osservarli per massimo 30 minuti, non toccare, nuotare o nutrire i mammiferi marini).

https://pelagos-sanctuary.org/wp-content/uploads/2023/12/codice-buona-condotta.pdf

Coloro che dimostrano di conoscere a applicare il Codice e intendono perseguire gli obiettivi dell’Accordo per la salvaguardia dei mammiferi marini possono diventare “Ambasciatori Pelagos”. Essi si impegnano a seguire le prescrizioni previste dal “Codice di buona condotta ACCOBAMS/Pelagos” in caso di avvistamento di cetacei e se ne fanno portavoce quando navigano nel Santuario.

Similmente anche i comuni che ricadono nell’area del Santuario possono contribuire con azioni mirate sul proprio territorio e diventare partner firmando la Carta di Partenariato Pelagos per collaborare con l’Accordo attraverso azioni di sensibilizzazione o di promozione.

Il Santuario comprende 241 comuni costieri (129 in Francia, 111 in Italia e 1 a Monaco), un centinaio dei quali hanno aderito alla Carta del Partenariato Pelagos per creare una rete che possa promuovere sul proprio territorio gli obiettivi dell’Accordo e realizzare azioni concrete di informazione e sensibilizzazione a favore dei mammiferi marini. La Carta ha una validità di 3 anni in seguito ai quali è necessario intraprendere un processo di rinnovo.

https://pelagos-sanctuary.org/it/carta-di-partenariato/

Lo strumento “Carta di Partenariato” è stato aggiornato lo scorso anno mentre lo strumento “Ambasciatore Pelagos” includerà eventuali nuove azioni nel 2025 per inserire, se possibile, azioni legate alla riduzione dell’inquinamento marino attraverso semplici azioni durante la navigazione.

Inoltre, un aiuto concreto per la realizzazione delle attività previste nel Piano di gestione Pelagos (siano esse relative alla ricerca scientifica o alla divulgazione e sensibilizzazione o al networking con altre realtà simili nazionali o internazionali) può essere dato dai singoli cittadini così come dagli enti pubblici e privati, attraverso una semplice donazione al Fondo Volontario Pelagos, scegliendo la somma che si desidera donare e le tematiche alle quali contribuire.

https://pelagos-sanctuary.org/it/donare/

4) Posizione desiderata (obiettivo della campagna):

Obiettivo principale:

Sensibilizzare e coinvolgere maggiormente utenti del mare e diportisti sia sulle attività di Santuario Pelagos, tese alla salvaguardia dei mammiferi marini, sia sul Codice di buona condotta descritto al punto 3) affinché si sentano motivati a diventare “Ambasciatori Pelagos”. Queste categorie di persone, ciascuna per il proprio ruolo, devono acquisire sempre più consapevolezza che la tutela dei cetacei e dei loro habitat dipende sicuramente anche dai loro comportamenti. Pertanto, è doveroso che cresca il loro impegno volto alla protezione dell’ambiente marino ed è auspicabile che si impegnino a diventare “Ambasciatori Pelagos”; essi stessi potranno essere megafono verso gli altri per divulgare tali importanti obiettivi.

Si richiede, inoltre, di informare sull’opportunità di poter dare un aiuto concreto per la realizzazione delle attività previste nel Piano di gestione Pelagos attraverso una donazione al Fondo Volontario Pelagos.

Obiettivo generale:

Sensibilizzare anche la gente comune sulle finalità perseguite da Santuario Pelagos e sulla figura dell’Ambasciatore Pelagos, affinché chiunque abbia possibilità di sentirsi parte attiva delle azioni di conservazione. Ogni cittadin, maggiormente informato e quindi motivato, può contribuire con una spontanea donazione al sopracitato Fondo Volontario Pelagos.

5) Pubblico obiettivo (target)

Pubblico specifico: diportisti, utenti del mare, Municipalità

Pubblico generico: cittadini (non addetti ai lavori)

6) Tono della comunicazione

Il messaggio deve essere diretto e coinvolgente, adatto ad essere declinato sia sui media classici che digitali, preferibilmente sia sotto forma di immagine che video.

Note

Dovrà essere presente il logo Pelagos.

A tal proposito viene allegata al presente brief un’immagine del logo a bassa risoluzione (vedi allegato pagina seguente).

Per gli studenti che intendessero impegnarsi nella campagna proposta dall’Accordo Pelagos, sarà messo a disposizione il file vettoriale del logo su espressa richiesta da rivolgere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.